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Le lesioni tendinee che interessano le dita della mano si verificano più frequentemente a carico dei tendini estensori, in quanto questi sono situati nel comparto sottocutaneo e pertanto più vulnerabili in seguito a trauma.

Una lesione dei tendini estensori può comportare l’impossibilità a sollevare una o più dita (a seconda del numero dei tendini coinvolti) oppure provocare delle deformità alle dita:

  • Dito a martello (mallet finger): rottura del tendine che estende l’estremità delle dita con conseguente caduta della falange distale e impossibilità alla sue estensione completa (trauma dell’articolazione interfalangea distale).
    Si verifica frequentemente negli sport da contatto, ovvero quando una palla o un altro oggetto colpisce la punta del dito o del pollice e lo piega con forza. L’incidenza del Mallet Finger è del 5.6% di tutte le lesioni tendinee della mano e del polso.

 

  • Dito ad asola (boutonnière): a rompersi è la bendelletta centrale dell’apparato estensore di una delle dita lunghe. La deformità si caratterizza per la concomitante presenza di flessione dell’articolazione interfalangea prossimale ed iperestensione delle articolazioni interfalangea distale e metacarpo-falangea.
    La deformità in Bouttonière può non essere subito evidente, ma può svilupparsi dai sette ai ventuno giorni dopo il trauma, quando la bendelletta laterale intatta scivola inferiormente ed iperestende l’articolazione distale.

 

  • Deformità a collo di cigno (swan neck): l’articolazione alla base delle dita si flette verso l’interno, l’articolazione interfalangea prossimale di iperestende mentre quella distale si introflette.
    Questa deformità può essere dovuta a traumi con rottura della placca volare oppure può essere legata a patologie come l’artrite reumatoide.
    Essa non interessa il pollice, che ha un’articolazione in meno delle altre dita. Tuttavia, in una variante della deformità a collo di cigno, detta deformità a Z (zig-zag), a becco d’anatra o a 90°, l’articolazione terminale del pollice è gravemente iperestesa, con una flessione dell’articolazione alla base del pollice che forma un angolo di 90°. Se tale deformità si accompagna a quella a collo di cigno di uno o più dita, si può avere una grave compromissione della funzionalità prensile.

Sfortunatamente queste lesioni sono difficili da trattare e necessitano di una riabilitazione prolungata. Un intervento chirurgico è quasi sempre necessario.
Laddove è possibile optare per un trattamento conservativo, il tendine guarisce se posizionato nella giusta posizione per 6-8 settimane.

Per questo scopo può essere utilizzato uno splint (Stack splint) che bisogna indossare continuativamente per 6 settimane A volte è necessario un intervento chirurgico con applicazione di un filo di Kirschner per la stabilizzazione dell’articolazione interessata. Inoltre può essere necessaria la ricostruzione chirurgica del tendine con fili di sutura. Il sistema di fissazione dell’articolazione viene tenuto in situ per quattro-sei settimane. La guarigione completa del tendine è un processo molto lungo e richiede circa 12 settimane.